Pubblicato il Settembre 7, 2015

Da settembre l’Ospedale Regionale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti parte con l’utilizzo del sistema robotico ‘Da Vinci’ per il trattamento chirurgico dei tumori ginecologici, un’innovazione tecnologica che potenzia ulteriormente le possibilità di chirurgia minimamente invasiva per la cura delle patologie più complesse della donna. Il benessere della donna affetta da patologie ginecologiche severe (i.e. tumori, endometriosi, prolassi) sarà inoltre al centro di un percorso di formazione rivolto ai ginecologi del territorio per implementare nel Meridione l’utilizzo delle tecniche endoscopiche con lo scopo di migliorare la qualità di vita e, nelle donne più giovani, la preservazione della capacità riproduttiva.

Questa scelta si pone in continuità con il potenziamento della chirurgia mini-invasiva che dal 2014 si sta incentivando al Miulli, permettendo operazioni ad addome chiuso nella stragrande maggioranza delle patologie ginecologiche. Il robot ‘Da Vinci’ consente infatti l’uso di strumenti di alta precisione, posti all’interno dell’addome attraverso piccole incisioni, inferiori a 1 centimetro. Questi interventi permettono dunque:

  • Maggiore precisione chirurgica
  • Riduzione delle possibili complicanze chirugiche
  • Minor dolore post-operatorio
  • Ridotto rischio di infezioni
  • Minor sanguinamento
  • Migliore risultato estetico
  • Minore degenza ospedaliera
  • Recupero più rapido delle normali attività quotidiane e lavorative

 

Tali risultati sono raggiungibili grazie all’accuratezza della chirurgia endoscopica robot-assistita, che consente una visione tridimensionale all’interno dell’addome e l’utilizzo di strumenti con movimenti intraaddominali a 360 gradi altrimenti impossibili alla mano umana. Un reale vantaggio, dunque, in termini di efficacia di cura e soprattutto di qualità della vita. Questo si abbina alla possibilità, già presente per la chirurgia endoscopica tradizionale, di risparmiare la capacità riproduttiva (il cosiddetto fertility sparing), grazie alla quale la donna giovane alla quale viene asportato un tumore ginecologico mantiene le chances di avere figli.

L’uso del sistema ‘Da Vinci’ per la mini invasività si inserisce nell’ambito di protocolli scientifici di trattamento chirurgico condivisi con l’Università “Cattolica” di Roma e di un network con il Policlinico “Gemelli” di Roma per un confronto continuo e attivo anche nel campo della formazione dei medici. L’Ospedale Generale Regionale “F. Miulli” sta infatti per realizzare un percorso di long life learning che partirà da gennaio 2016 con corsi a cadenza semestrale rivolti ai medici del territorio meridionale. Tale formazione sarà dunque propedeutica ad un congresso programmato per la prossima primavera focalizzato sul trattamento dei tumori ginecologici e sulla preservazione della fertilità.