Pubblicato il Febbraio 23, 2017

Si terrà nelle giornate del 10 e 11 marzo 2017 il convegno dal titolo “La broncopneumopatia cronica ostruttiva e le comorbidità associate: implicazioni terapeutiche”, l’evento diretto dal Dott. Massimo Errico, coordinatore degli ambulatori UOC di Geriatria dell’Ospedale “F. Miulli”.

In Italia si stima che ci siano circa 6 milioni di soggetti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), malattia responsabile di un altissimo numero di ricoveri ospedalieri e che causa, annualmente, circa 20.000 morti, con costi sociali e umani inaccettabili.
La BPCO, pur riconosciuta primariamente come malattia respiratoria, non si limita a coinvolgere il solo apparato respiratorio, ma tende a diffondersi a livello sistemico. La causa principale di BPCO, il fumo, ha, infatti, ben noti effetti sistemici che, oltre a causare la BPCO, possono contribuire allo sviluppo di malattie croniche, quali le malattie cardiovascolari, metaboliche, renali, i tumori e altre condizioni croniche. La BPCO e le malattie croniche a essa associate (comorbidità) si sviluppano in particolare in persone anziane e l’invecchiamento, di per sé, costituisce fattore amplificante per il loro sviluppo, in sinergia con i suddetti fattori di rischio.

Da tutto ciò ne consegue che le comorbidità croniche della BPCO debbono essere accuratamente ricercate e valutate per un appropriato inquadramento diagnostico e di gravità del paziente affetto da BPCO. Inoltre, tenuto conto che le terapie abitualmente praticate e indicate per i pazienti con BPCO modificano poco o per nulla la storia naturale della malattia, il paziente con BPCO va trattato non solo per la parte respiratoria, ma anche per le comorbidità.

Le considerazioni su esposte costituiscono il razionale di questo congresso, che affronta in dettaglio i fattori di rischio della BPCO e delle sue comorbidità croniche, le manifestazioni cliniche e i trattamenti delle principali singole malattie croniche, con interventi di relatori di livello nazionale e internazionale. Si tratta prevalentemente di internisti e geriatri che si dedicano alla diagnosi e terapia di questa tipologia di malati, ma è prezioso, nell’ambito di una visione e condivisione multidisciplinare, l’apporto di specialisti di branche fondamentali quali la cardiologia, pneumologia, oncologia, ematologia, chirurgia, nefrologia.