L’Ospedale “Miulli” vanta un’origine che risale al 1158, quando con diversa denominazione sorse come “Ospedale dei soldati” aperto anche alla popolazione civile. Sin dalla sua fondazione è stato sempre all’avanguardia nell’attività sanitaria senza mai venir meno all’alta ispirazione cristiana cui intesero in successione di tempi tutti i fondatori, affidandone in perpetuo all’attività ecclesiastica la disciplina e l’amministrazione.

Nel 1546 divenne per fondazione del canonico Molignani ospedale dei pellegrini e dei poveri del paese. A detta fondazione, nel 1712 si aggiunse il dono del notevole patrimonio dell’avvocato Francesco Miulli, arricchito in seguito dalle volontà testamentarie di Giovanni Plantamura nel 1896 e di Mons. Tommaso Cirielli nel 1899.
La cura delle malattie sociali ha sempre ricevuto nel “Miulli” particolare attenzione. Si ricordano le storiche prestazioni durante le epidemie scoppiate in varie epoche nella zona; l’opera svolta durante la grande guerra 1915-18 a favore dei civili e dei militari; l’istituzione nel 1924 di un reparto per tubercolosi, epoca in cui non esistevano ancora i consorzi antitubercolari; infine l’assistenza e la cura offerta agli ammalati affetti dal morbo di Hansen (lebbrosi) dal 1927 a tutt’oggi.

La necessità sociale di quest’ultima azione è stata confermata nel tempo dall’elevato numero di assistiti, dalla fiducia e dal riconoscimento degli organi governativi, nonché dalla recente riconferma della gestione da parte del Ministero della Sanità della moderna Colonia Hanseniana, costruita nel 1956 in agro di Gioia del Colle.

Nel 1938, l’Ospedale “Miulli” fu ampliato nell’ala ovest e nel 1961, per il pressante aumento del numero delle degenze, si prolungò l’ala est con l’installazione del reparto pediatrico. Nel 1965 veniva portata a termine la costruzione del centro Traumatologico-Ortopedico in contrada Collone. Dal 1974 in poi, invece, fu ultimato il plesso di Casamassima, in cui hanno trovato posto numerose altre divisioni e servizi, mentre in Acquaviva veniva istituito il C.O.I. (Centro di Odontoiatria Infantile) orientato secondo l’indirizzo legislativo mondiale verso la profilassi oltre che sulla cura della carie dentale, e la costruzione dell’ala sud-est che ha arricchito il corpo centrale di nuove e moderne divisioni e servizi.

L’Ospedale “Miulli”, nel corso della sua esistenza, ha acquisito vaste benemerenze in campo sociale e sanitario crescendo non solo nella struttura ma anche nella mentalità, divenendo una complessa organizzazione che ha al suo centro il paziente, in cui si tenta tenacemente di fare di tutto il personale un’efficiente e ben integrata comunità al servizio del malato. Ne sono testimonianza i riconoscimenti ufficiali: il 5-8-1938 l’Ospedale “Miulli” veniva classificato di terza categoria; il 29-11-1962 passava di seconda categoria; il 23-8-1967 di prima categoria.

A seguito dell’entrata in vigore della Riforma Sanitaria e della legge n. 132 del 12-2-1968, l’Ospedale “Miulli”, in considerazione dei documenti custoditi nel suo archivio storico che confermano in maniera chiara e inequivocabile che l’amministrazione dell’opera era stata sempre nelle mani della Chiesa, conservava la sua autonomia e otteneva in data 12-1-1973 con Decreto n. 240 del Presidente della Giunta Regionale della Puglia, la classificazione di Ospedale Generale Regionale in considerazione del numero dei posti letto (oltre 1.000), delle numerose altre specializzazioni e dell’hinterland servito. A quest’ultimo riconoscimento fece seguito il Decreto del Ministro della Sanità del 10-1-1974 con cui “i servizi e i titoli acquisiti dal personale dell’ospedale “Miulli” con sede in Acquaviva (Bari) sono equiparati ai servizi e ai titoli acquisiti dal personale in servizio presso gli Ospedali Generali Regionali dipendenti da Enti Ospedalieri”.

Successivamente, con Decreto del Ministero dell’Interno in data 1.10.1987, veniva riconosciuta la natura di Ente Ecclesiastico, per antico possesso di Stato, all’Ospedale Francesco Miulli, privo di finalità lucrative. La relativa personalità giuridica consentiva, ai sensi della legge 222/1985, la legittima iscrizione nel registro delle persone giuridiche presso il Tribunale, ora di competenza della Prefettura di Bari.

L’Ente Ecclesiastico ha, nel corso del secolo scorso, ristrutturato e ampliato il proprio iniziale patrimonio immobiliare, dotandolo di mezzi e personale sanitario sempre più qualificato, sì da divenire un punto di riferimento regionale ed extraregionale.

Questo percorso ultra secolare ha avuto un significativo colpo d’ali nel 2005, con il trasferimento di tutti i reparti nella nuova e modernissima struttura (c.d. monoblocco) costruita in circa tre anni alla periferia di Acquaviva delle Fonti, sulla strada di collegamento con Santeramo in Colle.

Si è così consolidata una storia di assistenza sanitaria che ha visto l’Ente Ecclesiastico diocesano compiere ogni sforzo per vedere realizzato un progetto che può definirsi compiuto: dotare il territorio di una struttura unitaria altamente qualificata ed organizzata sui bisogni materiali e morali del malato.