Pubblicato il Aprile 29, 2019

Il ruolo dell’infermiere di emodialisi, così come di altre branche delle Scienze Infermieristiche, si sta evolvendo rapidamente. Questo accade non solamente per effetto della rivoluzione digitale, che ha trasformato negli ultimi anni le apparecchiature di dialisi in sofisticati computer, ma soprattutto per la tipologia dei pazienti che arrivano alla terapia sostitutiva, sempre più anziani e più fragili. L’infermiere è dunque un attore inserito in un processo collaborativo, all’interno di un team multiprofessionale, che deve fornire la migliore assistenza possibile e nel contempo sviluppare quelle abilità che permettono di gestire, in assoluta sicurezza, i nuovi tool integrati nel monitor di dialisi. Il convegno del 18 maggio 2019, che si terrà nella Sala Convegni dell’Ospedale “F. Miulli” e che ha per titolo “Il Ruolo dell’infermiere di emodialisi: tra assistenza e nuovi strumenti tecnologici”, intende dunque occuparsi di questa particolare figura professionale e delle abilità tecniche e comunicative necessarie. L’evento vede come presidenti il Dott.dott. Carlo Lomonte (Direttore dell’Unità Operativa complessa di Nefrologia e Dialisi) e il Dott. Roberto Corciulo ed intende insistere su una efficace presa in carico dell’ammalato.

L’accesso vascolare (AV) dialitico, definito spesso “tallone d’Achille”, viene oggi considerato un elemento fondamentale, una “lifeline” rilevante non solo per i pazienti ma per tutti gli stakeholder. Questo convegno intende promuovere la cultura dell’AV dialitico attraverso un confronto multidisciplinare e multiprofessionale sui temi che quotidianamente impegnano gli operatori della dialisi. Studi recenti hanno dimostrato che una gestione appropriata dell’AV dialitico migliora la qualità di vita dei pazienti, riduce la mortalità e le ospedalizzazioni, e consente un risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale.

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