Pubblicato il Settembre 11, 2017

Ogni anno in Italia circa 20.000 donne sono colpite da tumori ginecologici. I progressi dell’ultimo decennio relativi alle nuove tecniche chirurgiche endoscopiche hanno però permesso un progressivo miglioramento dei tassi di sopravvivenza libera da malattia, ed una crescente quota di long-survivors. Questo dato arriva dalle possibilità di nerve-sparing, dall’approccio del linfonodo sentinella, dalla disponibilità di nuovi approcci terapeutici integrati di chemioterapia e radioterapia così come dai nuovi farmaci a bersaglio molecolare.

Questi temi saranno al centro del convegno dal titolo “I tumori ginecologici oltre il survival: qualità di vita e preservazione della fertilità”, che si terrà all’Ospedale Miulli venerdì 22 e sabato 23 settembre 2017. Le due giornate di lavori raccolgono la partecipazione di oltre 50 esperti provenienti da tutta Italia divisi in sei sessioni altamente specializzate. Presidenti del convegno sono il prof. Maurizio Guido (direttore della UOC di Ginecologia e Ostetricia del Miulli) e il dott. Francesco Legge (Responsabile U.O.S.D. di Ginecologia Oncologica del Miulli), mentre presidente onorario è il dott. Giovanni Scambia.

Oltre alle classiche misure quantitative di efficacia oncologica verrà dedicata particolare attenzione al contenimento dell’invasività e delle complicanze delle cure oncologiche, con rilevanza per la preservazione funzionale finalizzata al miglioramento della qualità di vita. Inoltre, considerato che le neoplasie della cervice uterina, dell’ovaio e dell’endometrio incidono nel 38%, 11% e 8% in donne in età riproduttiva, particolare risalto verrà dato alle strategie di preservazione della fertilità attualmente disponibili per queste giovani donne.