Pubblicato il Giugno 10, 2021

Al via dal 10 giugno “Belle da Vivere”, percorso di autostima e accettazione per le pazienti oncologiche del Miulli

La diagnosi di tumore è un evento sconvolgente sia per la persona direttamente interessata dalla malattia, sia per il suo mondo relazionale. Accanto alla paura per la propria vita e per il faticoso percorso di cura, emerge anche quella legata al cambiamento fisico legato alla malattia stessa e agli effetti collaterali delle cure. Troppo spesso a questo cambiamento “esteriore” è associato da chi lo subisce non solo lo stigma della stessa malattia, ma anche e soprattutto il senso di colpa di chi – preoccupandosene – teme di essere giudicato superficiale.

Ecco perché Centro di Servizio al Volontariato San Nicola e Una rosa blu per Carmela Odv insieme ai partner di progetto, daranno il via, a partire dal 9 giugno 2021, al progetto Belle da Vivere!. Destinatarie del progetto le pazienti oncologiche dell’Ospedale Generale Regionale “F. Miulli” di Acquaviva delle Fonti.

Belle da Vivere!
è uno dei progetti che sarà realizzato dal Centro di Servizio al Volontariato San Nicola e da Una rosa blu per Carmela Odv (insieme a una rete di associazioni) nell’ambito del concorso #IDEATTIVA 2021 che sostiene le idee più intraprendenti e con maggior impatto sociale sul territorio e che mira sensibilizzare e accrescere la cultura della solidarietà e del volontariato.

Perdita dei capelli, cambiamenti del volto e del corpo, paura di guardarsi allo specchio e non riconoscersi, non accettarsi: sono tutti elementi che producono nella già compromessa vita della paziente oncologica risvolti dal forte impatto negativo. Percepirsi diverse davanti allo specchio, riconoscere (e far riconoscere) sul proprio volto i chiari segni delle terapie per combattere il cancro, possono produrre nella donna emozioni legate alla vergogna per il momento che vive, tanto da provocare un rallentamento – se non un totale stop – della vita sociale e affettiva. Ed è per questo motivo che i volontari che collaboreranno al progetto Belle da Vivere!, insieme agli specialisti, avranno il compito di restituire alle pazienti la giusta chiave per alimentare l’autostima e l’accettazione di sé – oltre che della malattia – attraverso la cura del proprio aspetto. Prendersi cura della propria bellezza attraverso il trucco, la cura del corpo, lo studio dei propri colori amici nell’abbigliamento e la valorizzazione della propria acconciatura – coinvolgendo quindi l’immagine tutta, dalla testa ai piedi – innesca un processo a catena: aumento della soddisfazione rispetto alla propria immagine corporea, miglioramento del tono dell’umore (ottimismo e positività), rinforzo del sistema immunitario ed ormonale, benessere generale e maggiori possibilità di guarigione.

Prosegue, quindi, la collaborazione tra Una rosa blu per Carmela Odv e Ospedale Generale Regionale “F. Miulli”, collaborazione nata da una convenzione sottoscritta nel 2014 e che ha consentito ai volontari – nel corso degli anni – di aiutare tantissime donne che vivono un momento di difficoltà. Per il progetto Belle da Vivere!, l’Ospedale Miulli metterà a disposizione dell’associazione la grande Biblioteca al piano terra. L’evento finale, invece, si svolgerà nella Sala Convegni.

«Sento il bisogno di ringraziare il Csv San Nicola per questa opportunità e l’Ospedale Miulli che crede in noi dal 2014. All’interno dell’ospedale – commenta la presidente Una rosa blu per Carmela Odv, Rosa Giampetruzzi – abbiamo allestito una stanza che io chiamo l’ambulatorio del benessere, in cui coccoliamo le pazienti, offrendo loro anche supporto psicologico. Voglio ringraziare il Governatore del Miulli, monsignor Giovanni Ricchiuti e il suo delegato, monsignor Domenico Laddaga, il direttore amministrativo Nicola Messina, il direttore sanitario Fabrizio Celani e i direttori delle UOC di Radioterapia Oncologica, Oncologie e Oncoematologia e Ostetricia e Ginecologia, Alba Fiorentino, Giammarco Surico e Francesco Legge. E infine – e non per ordine di importanza – un ringraziamento speciale alle nostre pazienti che, oltre a fronteggiare il rischio di pandemia, stanno affrontando il momento più delicato della loro vita».

GLI INCONTRI (ore 9.30 – 12.30)

Attraverso la routine di cura e di trucco della pelle del viso, spesso provata dalle terapie mediche, le pazienti potranno migliorare percezione e respirazione, ascolto di sé e presa di contatto con il proprio mondo emotivo

Oltre a scoprire come valorizzare con semplici passi lo sguardo, attraverso un focus make-up occhi, le pazienti potranno riflettere insieme sul cambiamento dello stesso legato alla malattia, sul cambiamento che immaginano sia avvenuto nello sguardo delle altre persone e sull’influenza di tali cambiamenti nella loro vita.

Grazie ad un focus make-up labbra, le pazienti potranno riflettere sulle difficoltà ad esprimersi, sulla tendenza a reprimere i sentimenti per proteggere chi è vicino, sull’abitudine a mordere – metaforicamente e non solo – tutti quei sentimenti e pensieri che potrebbero risultare pericolosi o scomodi da tirar fuori.

Attraverso l’Armocromia (lo studio dei colori amici) le pazienti miglioreranno l’uso dei colori nei loro look. Una diagnosi di tumore spesso ha l’effetto di togliere il colore all’esistenza, che diventa un mondo dominato dal grigio e dai toni scuri della paura e del dolore. Avranno la possibilità di permettersi di nuovo di giocare, sorridere e ridare colore al proprio mondo interiore.

Favorire la consapevolezza della loro personale unicità e bellezza attraverso la scelta di un nuovo look “su misura” (abiti, accessori, make-up e turbanti), promuovendo in questo modo l’accettazione di sé e della malattia, sfatando il mito della perfezione a tutti i costi in un momento della vita in cui è ancora più facile cadere nel confronto con chi sta meglio.

Attraverso il “fare bellezza” e attraverso l’arte nelle sue più svariate forme (dalla musica, al canto, dalla scrittura alla fotografia), favorire l’autostima e la creatività delle pazienti in un momento in cui è più facile focalizzarsi sulle bruttezze della propria vita perdendo di vista la capacità di pensare positivo e dimenticandosi dell’amore delle persone care.

L’evento di chiusura sarà l’occasione per le donne che avranno partecipato ai laboratori di mostrarsi davanti a parenti e amici in tutto il loro splendore grazie ad una sfilata che porterà in scena il loro nuovo “look su misura”, generato durante le sessioni di psicologia e bellezza: acconciatura con turbanti, trucco, abbigliamento e accessori in linea con i propri “colori amici”. Le testimonianze dei laboratori, raccolte in brevi scritti personali delle pazienti stesse, verranno narrate durante la sfilata che sarà accompagnata da musica e voce, mentre i look verranno resi indimenticabili in un set fotografico professionale che farà sentire ogni donna nuovamente protagonista della propria esistenza.

Testimonianze, video e scatti fotografici raccolti durante l’intero progetto faranno infine da sfondo a una diretta Facebook che diverrà occasione per sensibilizzare il territorio sull’impatto che le cure oncologiche possono avere sulla percezione corporea delle pazienti.

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